Chiesa di Santo Stefano Stabello

Un atto cita il trasferimento dei Conti da Bergamo a Crema intorno al 1100.

Nel 1102 Giselberto IV^ e suo figlio Nantelmo vendono il territorio di Stabello ad Alcherio di Lallio per 110 lire milanesi. Nel 1124  Alcherio cede le terre in parte  ai Monaci di Astino, alla famiglia

Colleoni ed al Monastero di Pontida fondato nel 1076 da Alberto da Prezzate.

Nel 1263 e 1331 Stabello e Sedrina vengono citati come comune unito e libero rappresentato a Bergamo presso la porta di S. Alessandro.

Negli anni della lotta fra Guelfi e Ghibellini Stabello è di parte ghibellina parteggiando per l’Imperatore e portando il colore bianco sulle sue coccarde.

Fra i vari scontri il più cruento per Stabello fu’ quello del 26 giugno 1393 quando i guelfi di Poscante incendiarono e distrussero gran parte di Stabello. Nonostante i tentativi di pacificazione Stabello aiutata dai bianchi nello stesso anno distrugge e incendia molte abitazioni del comune rivale.

Nel 1428 Venezia con la battagli di Maclodio acquisisce il territorio di Bergamo e delle Valli. I

Comuni di Stabello e Sedrina si separano nel 1484. Stabello è comune autonomo.

Una lapide posta all’interno della parrocchiale indica la costruzione dell’attuale Chiesa nell’anno 1422 gli archivi della Curia vescovile di Bergamo indicano che la consacrazione a Santo Stefano

Protomartire che avvenne il 3 di agosto dello stesso anno 1422.

Molte fonti materiali ci fanno pensare alla presenza di una più antica chiesa. 

Non solo è presente sul lato sud della Parrocchiale una monofora tipicamente alto medioevale ma, fra tutte, vi è una ancora misteriosa croce barbarico-protoromanica che si fa risalire all’anno 800 dopo cristo.

Ancora poco conosciuta e non indagata è, nelle vicinanze della Parrocchiale, un architrave lapidea con incisioni risalenti probabilmente allo stesso periodo della già citata croce. 

La logica ci dovrebbe sostenere nell’affermare che sin dalla costituzione del comune antecedente 1263 doveva essere presente sul territorio almeno una chiesa anche in ragione del fatto che dal 1124 il territorio è parte di ben due importantissimi monasteri Astino e Pontida.

 

Nel 1575 anche Stabello ospita San Carlo Borromeo nella sua Visita Pastorale. Dai documenti dell’epoca si evince che la Chiesa Parrocchiale, molto ricca di argenti, ha tre altari uno dei quali è dedicato alla Beata Vergine Maria ed è in gestione all’omonima confraternita.

Nei primi anni del 1600 la chiesa viene ampliata e ristrutturata giungendo ad avere cinque altari.

L’altare maggiore, – L’altare della Beata Vergine Maria dell’Annunciata, – L’altare di S. Antonio da

Padova che sostituisce l’altare dedicato a S. Giuseppe, – l’altare della Beata Vergine Maria del Rosario che presumibilmente sostituisce l’altare dedicato a S. Bartolomeo, – l’altare dei Santi Fermo Rocco e Sebastiano, come documentato  nella visita pastorale del 1666.  Nel 1625 venne edificato un lavabo presso la sagrestia.

Nel 1640 venne sostituito e collocato a sinistra della parrocchiale l’attuale battistero poi ulteriormente modificato recentemente. Un antico altare era presente anche all’esterno della Parrocchiale presumibilmente presso la pare di nord’est presso il sagrato, un tempo coperto, che fungeva da luogo di sepoltura insieme al pavimento della  Parrocchiale stessa. Durante i restauri del 1990 testimonianze dirette affermano che il pavimento della Parrocchiale ospitava numerosissime salme risalenti ai più diversi periodi, così come conferma la relazione di don Giovanni Pesenti citando gli avvenimenti della carestia e pestilenza del 1628 che vedono decimata la popolazione di Stabello.

L’attuale Camposanto è il luogo del lazzaretto e delle sepoltura durante la fase più acuta della pestilenza. Successivamente verrà edificata un’edicola e poi l’attuale chiesa dedicata a S. Michele

Arcangelo; fino a pochi anni fa era meta di pellegrinaggio e di venerazione per la cura particolare dei bambini e per le grazie ricevute da quanti si recavano in preghiera.

Il 7 maggio 1691 i rettori veneti concedono il rifacimento e l’ampliamento del campanile che viene riedificato nello stesso anno. Durante tutto il 1700 la Parrocchiale di Stabello è fatta segno di ampliamenti e restauri.

La Chiesa è ricchissima di dipinti recentemente restaurati e di pregevoli mobili risalenti alla fine del

1600 che meritano una più approfondita conoscenza.